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Immagine del redattoreMani Unite

Intervista al sindaco di Beira



DW Africa: Può descrivere la situazione della città di Beira dopo il ciclone?

Daviz Simango: Abbiamo infrastrutture pubbliche e private, scuole, ospedali e case distrutte. Il settore economico è stato fortemente colpito, i magazzini, i negozi e le bancarelle dei mercati informali sono stati distrutti. Non abbiamo comunicazioni, non abbiamo acqua e stiamo affrontando la speculazione dei prezzi da parte di alcuni venditori. La città è al buio, è diventata una città fantasma di notte, è estremamente doloroso. Stiamo facendo il possibile per aprire le vie cittadine dagli alberi caduti. Sono crollati anche i lampioni e le antenne dei telefoni.


DW: Quali sono le necessità della popolazione ora?

DS: Le necessità più urgenti riguardano il cibo e le coperture delle case rimaste senza il tetto. La gente non sa dove dormire e ha bisogno di acqua, stoviglie, vestiti. E sta continuando a piovere.


DW: L'epidemia di colera è attesa a breve. Gli ospedali sono pronti ad affrontarla?

DS: I centri sanitari in città non hanno energia elettrica. L’ospedale centrale è attivo al 50%. Molte persone stanno morendo perché non possono essere curate.


DW: dopo questo ciclone crede che la città di Beira sarà la stessa di prima?

DS: La città è distrutta, dobbiamo ripartire da zero e dobbiamo prepararci. Molti paesi dopo le guerre mondiali sono stati ricostruiti e Beira deve risorgere dalle ceneri perché la città è davvero distrutta.


DW: uno studio condotto alcuni anni fa prevede che la città di Beira scomparirà entro il 2030 a causa dell’erosione e dal fatto di essere stata costruita su uno strato di fango. Questa catastrofe è stata un primo grande colpo in quella direzione?

DS: Questo era un ciclone, un evento imprevedibile. Stiamo parlando di venti dell'ordine di oltre 200 km orari. Nessuna infrastruttura resiste a tale velocità.


DW: il suo comune possiede le capacità per il recupero?

DS: Nessun territorio o paese che attraversa una tale situazione possiede queste capacità, quindi non parliamo del comune che si riprenderà da solo. Tutti gli aiuti che arrivano confluiscono al governo centrale. La ricostruzione dipenderà dal governo.


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